Tag: bambine, bambini, bambini indigenti, comunicazione, cultura, diritti umani, donna, famiglia, formazione, istruzione, media, minori, popoli e Paesi in via di sviluppo, povertà, vita
15-02-2021Sono in lavorazione e verranno pubblicati prossimamente, i secondi due “Quaderni formatvi”, attraverso i quali Paoline Onlus intende dare un contributo per aiutare i genitori, gli insegnanti e gli operatori sociali a educare bambini e ragazzi al senso critico e all’uso responsabile dei mezzi della comunicazione sociale, come al rispetto e alla difesa del creato. I “quaderni” contengono racconti, creati per:
→ Little angel Jerry. Frienship with Mother Earth (Educare al corretto uso dei media). Attraverso le due storie, di Nassen e del piccolo Tarik, scritte in inglese e hurdu, vengono proposte ai bambini e ai ragazzi delle domande di coscientizzazione sull’argomento trattato e viene loro chiesto di scrivere la “loro” storia.
→ My Media: Friendship. Technology is a blessing (Educare al rispetto dell’ambiente).
Con la storia del “Piccolo angelo Jerry” e del “Bambino che sussurrava alla terra”, entrambe in inglese e hurdu, i bambini sono invitati a rispettare l’ambiente, a renderlo più bello e accogliente, sano e abitabile.
Illustratrici e correttrici di bozze sono all’opera:
Tag: bambine, bambini, bambini indigenti, comunicazione, dialogo interreligioso, diritti umani, famiglia, giustizia, misericordia, pace, popoli e Paesi in via di sviluppo, poveri, solidarietà, speranza, vita
19-04-2020Un esempio di armonia interreligiosa. Succede a Karachi dove insieme si lavora ad un campo in cui distribuire cibo per chi ha fame.
Padre Saleh Diego, vicario generale dell’arcidiocesi di Karachi, il 16 aprile, ha concesso il permesso, a nome del cardinale Joseph Coutts, al Jafaria Disaster Management Cell (JDC), ente di beneficenza musulmano, di istituire un campo per la raccolta e la distribuzione di cibo nel complesso della cattedrale di San Patrizio, durante la pandemia di coronavirus, riporta UCA News.
Padre Diego ha consentito all’organizzazione no-profit musulmana di venire ad allestire il campo nell’area della cattedrale e di lavorare insieme per distribuire cibo alle persone bisognose. Il sacerdote si è detto impressionato per il numero di volontari cristiani che hanno aderito alle operazioni di soccorso fornite senza alcuna discriminazione religiosa.
“Sono grato a Zafar Abbas – ha detto il sacerdote – e a tutti i volontari del JDC che lavorano 24 ore su 24 per dare cibo ai nostri fratelli, sorelle e bambini in quest’ora di difficoltà”.
Tag: bambine, bambini, bambini indigenti, diritti umani, famiglia, formazione, giustizia, istruzione, minori, popoli e Paesi in via di sviluppo, scuola per tutti, solidarietà, speranza, vita
16-01-2020Natalia e Zalika sono due sorelle keniote che hanno iniziato a frequentare la scuola. Zalika Afubwa è una ragazza nata nel 2006; la seconda dei cinque figli della famiglia di George Wandera e Jackline Walumbe. Al termine delle elementari, è risultata la prima della sua classe con voti molto buoni. Grazie all’aiuto degli “Amici di Tonezza”, può ora continuare gli studi e ha iniziato la prima classe della scuola secondaria presso Sinyolo Girls High School in Kisumu, Kenya occidentale.
Natalia Wandera, sorella di Zalika, è nata nel 2012; ha 8 anni e frequenta la terza elementare a Nambale Township Preparatory School. Il loro padre, Giorgio Wandera, aveva un negozietto, che non lavorava, e quindi lo ha lasciato per stare a casa e dedicarsi a coltivare il suo piccolo terreno, anche questo poco redditizio. La mamma, Jackline, è insegnante di scuola elementare, con un salario molto basso, insufficiente al mantenimento della famiglia e a mandare i bambini a scuola.
Tutti i cinque figli sono dotati di buona intelligenza e a scuola sono tra i primi della classe. Per questo i genitori si sentono responsabili e non vogliono sottrarli all’opportunità di istruirsi, anche se il misero salario della madre non permette di far fronte a tutte le loro necessità. Inoltre, di recente a Jackline è stato diagnosticato un virus (che le ha già invaso il corpo e minato il suo sistema immunitario) e purtroppo deve accettare il male senza potersi curare adeguatamente. Ma il suo desiderio più grande è quello di vedere i bambini andare a scuola, per questo esprime riconoscenza in particolare agli “Amici di Tonezza”, per il loro sostegno all’istruzione e all’educazione.
Altre storie:
Agnes sta coltivando il sogno di poter diventare disegnatrice di moda; Eunice, lasciata dalla madre quando era piccola, è andata a vivere al villaggio con i nonni, dove doveva badare al bestiame, al rifornimento d’acqua al fiume, a sbrigare le faccende di casa e a curare i nonni anziani, bisognosi di assistenza.
Anche loro, grazie al sostegno derivante dal progetto “Scuola per tutti”, hanno potuto e possono frequentare la scuola, uscendo – si spera – dall’emarginazione e dalla povertà, per divenire cittadine creative e attive nel loro Paese.
Tag: bambine, bambini, bambini indigenti, diritti umani, discriminazione, donna, emarginazione, formazione, giustizia, istruzione, minori, popoli e Paesi in via di sviluppo, solidarietà, speranza
14-10-2019Ad Alba (CN), in ottobre, mese missionario, delle suore Figlie di San Paolo e dei laici, alternano la loro presenza a uno speciale gazebo, per alimentare una pesca a sostegno del progetto “Quaderni formativi” per bambini e bambine poveri del Pakistan.
Quando il bene contagia!!!
Tag: bambine, bambini, bambini indigenti, donna, formazione, istruzione, minori, popoli e Paesi in via di sviluppo, poveri, solidarietà, speranza, vita
11-09-2019
Un padre felice per aver avuto i “Quaderni formativi” per i suoi figli
Tag: bambine, bambini, bambini indigenti, diritti umani, discriminazione, emarginazione, emigranti, famiglia, giustizia, istruzione, malati, papa Francesco, poveri, povertà, sfruttamento, solidarietà, speranza
14-06-2019“La speranza dei poveri non sarà mai delusa”, questo il tema del messaggio di papa Francesco per la Giornata.
Il Papa, elencando le povertà del nostro secolo che riguardano milioni di persone nel mondo, pensa alle famiglie costrette a emigrare per cercare lavoro; ai bambini «violentemente separati dai genitori per un brutale sfruttamento»; ai giovani disoccupati «per politiche economiche miopi»; ai milioni di immigrati «vittime di tanti interessi nascosti, spesso strumentalizzati per uso politico, a cui sono negate la solidarietà e l’uguaglianza» e ai senza dimora emarginati.
«Quante volte vediamo i poveri nelle discariche a raccogliere il frutto dello scarto e del superfluo – scrive Francesco −, diventati loro stessi parte di una discarica umana sono trattati da rifiuti, senza che alcun senso di colpa investa quanti sono complici di questo scandalo. Si è giunti perfino a teorizzare e realizzare un’architettura ostile in modo da sbarazzarsi della loro presenza anche nelle strade, ultimi luoghi di accoglienza».
Ancora, il pontefice coglie anche l’occasione per condannare il caporalato che coinvolge ogni anno, specie nel sud Italia, migliaia di immigrati costretti a lavorare per ore sotto il sole cocente, «ricompensati con una paga irrisoria; non hanno sicurezza sul lavoro né condizioni umane che permettano di sentirsi uguali agli altri».
Tag: bambine, bambini, bambini indigenti, diritti umani, istruzione, popoli e Paesi in via di sviluppo, scolarizzazione, solidarietà, speranza
30-04-2019
“Nella mia famiglia siamo in otto. Vivevamo nello slum di Kibera in Nairobi con i nostri genitori. Nostro papà faceva qualche lavoro saltuario come idraulico e nostra madre qualche lavoretto. Ma i soldi bastavano solo per darci da mangiare, ma non per mandarci a scuola. La nostra vita era miserabile. Un giorno un nostro zio che lavorava con le suore Paoline, venne a trovarci accompagnato da una suora. Suor Teresa, vedendo la nostra situazione pregò i nostri genitori di tornare al villaggio; lei avrebbe cercato qualcuno per pagarci la scuola (al villaggio la scuola costa di meno; inoltre i nonni avevano un po’ di terra).
Così tutta la famiglia andò a vivere al villaggio, vicino ai nostri nonni. Eravamo contenti e presto iniziammo a frequentare la scuola. Però, nel novembre del 2006, la nostra mamma, mentre dava alla luce l’ottavo bambino, morì. Così rimanemmo soli con il papà e un fratellino di un giorno. Dopo il funerale, uno zio prese con sé il neonato (lui aveva un bambino di 2 anni) e questo gesto fu buono perché il bambino poté sopravvivere. Dopo tre anni nostro papà volle che anche questo bambino, che si chiama Philip, ritornasse con noi, fratelli e sorelle. Ora va a scuola.
Per alcuni anni la vita riprese e stavamo discretamente. Grazie all’aiuto costante dei benefattori, tutti andavamo a scuola. Nel 2011 però, nostro padre ha iniziato a sviluppare una protuberanza alla testa e dopo alcune lastre, scoprirono che era un tumore al cervello. Venne operato e dovettero togliere parte dell’osso cranico per rimuovere il tumore. Per sei mesi rimase con il cranio aperto per guarire. Dopo sei mesi subì una seconda operazione e rimpiazzarono l’osso cranico, rimosso precedentemente, con un osso artificiale. Grazie a Dio tutte e due le operazioni ebbero buon successo, anche se deve continuare le cure. Come conseguenza di questa malattia, le sue gambe non sono più forti e non può fare lunghi percorsi e per quelli brevi deve usare il bastone. Comunque siamo contenti che lui sia rimasto vicino a noi, specie dopo la morte di nostra madre.
Questa è ora la nostra situazione:
Noi siamo riconoscenti a Dio; a sr Teresa e a Silvia che non ci hanno mai fatto mancare l’aiuto; a Cristina Canale e altri benefattori, che non hanno mai dimenticato la famiglia di Bernard! Continuate a esserci vicini e a pregare per nostro padre perché, dall’ultimo controllo, sembra debba affrontare un’altra operazione.
Grazie a voi, anche noi abbiamo potuto frequentare la scuola come gli altri bambini!”
la famiglia di Bernard
Tag: bambine, bambini, bambini indigenti, diritti umani, donna, emarginazione, famiglia, minori, povertà, quaderni formativi;, sfruttamento, speranza
06-01-2019Aiutiamo i bambini poveri del Pakistan e soprattutto le bambine, a migliorare le proprie condizioni di vita; a far avanzare una cultura del rispetto della donna e dei suoi diritti. Per questo sosteniamo i costi di pubblicazione di due quaderni:
Tag: Amici di Tonezza, bambini indigenti, cultura, famiglia, formazione, Kenya, minori, popoli e Paesi in via di sviluppo, poveri, scuola per tutti, solidarietà, speranza, vita
07-12-2018Il progetto “SCUOLA PER TUTTI” mira in particolare a provvedere al pagamento – tramite l’aiuto degli “Amici di Tonezza” e di tutti coloro che vorranno contribuire – della retta scolastica per una sessantina di bambini e ragazzi che vivono situazioni di particolare disagio: orfani, malati di AIDS, denutriti, figli di ragazze madri, abbandonati dai genitori o con genitori poverissimi che, anche se le prime 4 classi elementari sono gratuite, non possono comunque sostenere gli obblighi connessi alla frequenza scolastica, quindi comperare la divisa (obbligatoria), i libri, i quaderni, il banchetto; provvedere al pasto…
L’aiuto viene offerto su basi di conoscenza diretta delle varie situazioni. Si cerca inoltre di monitorare il percorso scolastico di ogni bambino e ragazzo; di incoraggiare i meritevoli, spronare chi fa più fatica e indirizzare alla scuola tecnica dei Salesiani coloro che non sono portati per lo studio.
Poter studiare significa acquistare dignità; non finire per strada a fare lavori pesanti o saltuari.
alcuni “Amici di Tonezza” in visita ai ragazzi del Kenya
Tag: bambini indigenti, emarginazione, giustizia, immigrati, malati, misericordia, pace, poveri, solidarietà, speranza
15-11-2018Domenica 18 novembre, si svolge la seconda Giornata mondiale dei Poveri. Una iniziativa nata per volontà di Papa Francesco: di “evangelizzazione, preghiera e condivisione” che “favorisce una crescente attenzione alle necessità degli ultimi, degli emarginati, degli affamati”.
Il Papa pranzerà con circa 3mila poveri al pranzo organizzato in Vaticano nell’Aula Paolo VI appositamente allestita.
Anche quest’anno si ripete l’esperienza del Presidio Sanitario Solidale, l’iniziativa che vuole offrire cure gratuite a tutte le persone bisognose che normalmente avrebbero molte difficoltà ad accedervi. Quest’anno il Presidio Sanitario è stato allestito direttamente in Piazza San Pietro, sul lato sinistro, adiacente al Braccio di Carlo Magno.
Nelle diocesi di tutta Italia si moltiplicano le iniziative di solidarietà e attenzione ai meno fortunati.
«Sono innumerevoli le iniziative che ogni giorno la comunità cristiana intraprende per dare un segno di vicinanza e di sollievo alle tante forme di povertà che sono sotto i nostri occhi. Spesso la collaborazione con altre realtà, che sono mosse non dalla fede ma dalla solidarietà umana, riesce a portare un aiuto che da soli non potremmo realizzare. Riconoscere che, nell’immenso mondo della povertà, anche il nostro intervento è limitato, debole e insufficiente conduce a tendere le mani verso altri, perché la collaborazione reciproca possa raggiungere l’obiettivo in maniera più efficace. Siamo mossi dalla fede e dall’imperativo della carità, ma sappiamo riconoscere altre forme di aiuto e solidarietà che si prefiggono in parte gli stessi obiettivi; purché non trascuriamo quello che ci è proprio, cioè condurre tutti a Dio e alla santità. Il dialogo tra le diverse esperienze e l’umiltà di prestare la nostra collaborazione, senza protagonismi di sorta, è una risposta adeguata e pienamente evangelica che possiamo realizzare» (dal messaggio di papa Francesco per la Gionata dei Poveri 2018).